domenica 18 dicembre 2011

Articolo su Next Exit- Ave Maria - Pan di Napoili


AVE MARIA DI Salvatore Mauro- PAN di Napoli per la Mostra LA DIVINA COMMEDIA


Pubblicato da Artecontemporaneatemporanea luglio 7, 2011

L’installazione di Salvatore Mauro – Ave Maria esprime magistralmente quel bivio, costante nella storia, in cui l’uomo si trova quando è chiamato a scegliere tra bene e male, vizio e virtù, inferno e paradiso. Teso tra la voglia di emanciparsi attraverso la scienze e la necessità di accecarsi ed affidarsi a meni onnipotenti. Una teca illuminata, piena d’acqua, un inginocchiatoio flesso: “Nelle cose che riguardano Dio, noi crediamo per poter capire, perché se volessimo prima capire per poi credere non riusciremmo né a credere né a comprendere”.

Roberta D’Intinosante

Posted by Arte contemporaneatemporanea 7th of July, 2011

The installation of Salvatore Mauro - Ave Maria masterfully expresses that junction, a constant in history, in which man finds himself when he is called to choose between good and not good, virtue and vice, paradise and hell. Stretched between the desire to emancipate itself through the sciences and the need to rely on entrusting and blinding to all-powerful phenomena. A lighted display case, filled with water, a kneeling-stool: "In things pertaining to God, we believe in order to understand, because if we wanted to first understand and then believe we could not neither believe nor understand."


Roberta D'Intinosante

sabato 17 dicembre 2011

llumina terrae-video- opere di Salvatore Mauro

Illumina Terrae-Ex conservatorio S. Anna-lecce


Luce dei miei occhi

Un corpo di donna nudo isolato su sfondo bianco e luminoso esce dalla luce come qualcosa di etereo e carnale insieme, inizia così il gioco malizioso e simbolico tra immagine fotografica e il suo reale messaggio.

Nell’immagine scelta nulla è lasciato al caso; bocca rossa e carnosa, lunghi e lisci capelli nero corvino, neo sulle labbra, carnagione candida e pelle segnata da tatuaggi provocatori. Questa donna ha tutte le caratteristiche della <>, una Valentina in chiave iper-contemporanea, che rappresenta una nuova sensualità estremamente attuale nella sua energia, una <> che lotta per la dovuta indipendenza senza rinunciare alla carica femminile che ogni donna possiede.

Esile ma forte perché << nella nuova contemporaneità tutto deve esser forzatamente bello e quelle forme sono il simbolo dell’idea di un raggiungimento di vittoria sulla vita.>> (Come racconta l’autore)

In questo gioco estetico come riesce a cavarsela il messaggio reale? Partendo dalle parole di uso comune <>, il simbolo del messaggio diventa un neon posizionato sullo sguardo non per illuminarlo come ci si potrebbe aspettare, ma per coprirlo perché dove arriva la luce termina il bisogno di guardare, scrutare o seguire ma basta farsi guidare da quell’intima illuminazione che ognuno di noi può raggiungere.

Il lightbox è sicuramente la cifra stilistica dell’artista ma in questo per la prima volta sfrutta la luce come unica e indiscussa protagonista sia nella forma che nei contenuti, dichiarando la velleità e la determinazione di creare un’estetica autonoma che duri nel tempo.


Valeria Gatti